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Razzismo subdolo

Per caso, spazzolando lungo il televisore, mi incontro con due affermazioni: "Dio è un fatto privato" (ritorno di fiamma liberale '800?) e "Tu parli come negli anni trenta, perché sei un prete. Io sono per il superamento del razzismo" (= non essere religioso è un titolo di superiorità intellettuale e di modernità, mentre tu sei retrogrado!).

Il non-razzismo, per definizione, corrisponde a non escludere nessuno, a causa della razza, del colore della pelle, della religione.
    Esiste ancora qualcuno che accetta il negro e il musulmano perché si definisce antirazzista, e poi critica e condanna il cristiano o il prete, che esprimono le proprie idee. Grande rispetto, almeno formale, per il muslim, ma condanna per il cristiano che semplicemente si esprime con naturalezza.     Retrogrado il cristiano e moderno il musulmano? Condannato quello come retrogrado ed esaltato questo perché finalmente moderno? Non capisco.
    Evidentemente agli occhi e alle orecchie di chi appena appena incomincia a riflettere, questa maniera di pensare si palesa come un razzismo pacchiano e subdolo, che si presenta come cultura raffinata, e che invece si riduce a una razzismo che ricade sul proclamato antirazzista.  

Chi esclude anche una sola persona (fosse pure Dio), è già razzista e di razza autentica.

Un po' di razzismo è radicato in tutti i cuori. Se io reputo avversario o nemico qualcuno, sono mero razzista.
    Gesù l'aveva capito quando indicava che tutti noi siamo fratelli. Paolo di Tarso trovava l'unità delle razze soltanto in Gesù, "qui fecit utraque unum", dei due (pagani ed ebrei) fece in lui una cosa sola, superando il razzismo ebraico che reputava inferiori tutti i "goim", le altre razze.

Il razzismo opera nel proletario, che non sopporta il borghese, e nel borghese che si fa ricco alle spalle del proletario. Il razzismo è attivo nel cristiano che stima la propria religione superiore a tutte le altre, e nell'islamico che si chiude nel proprio credo, nell'ottentotto e nello statunitense.

Eppure Gesù è il Dio incarnato perché capissimo di essere tutti fratelli.

GCM 18.05.02