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La morale rigettata

      È ormai dilagata l'idea che la morale e l'etica sono vecchie mentalità superate: non servono più. Oggi che tutti si sentono freudianamente al di là del bene e del male.
      Per esempio: se si fosse osservata la vecchia morale, il Veneto non avrebbe raggiunto il grande benessere di cui presentemente esso gode.
      In realtà la morale non è stata accantonata, ma semplicemente cambiata o sostituita. Se prima era cosa morale l'interessarsi innanzitutto delle persone e poi del profitto, adesso è vissuto come morale (lecito o lodevole) interessarsi prima del profitto e poi dell'uomo. Comunque si rigiri la frittata, il senso morale dritto o capovolto viene a galla.

      Ogni azione autenticamente umana include la componente etica, perché ogni azione voluta da una persona è un'azione scelta liberamente tra due o più alternative. Per esempio, il fatto che io, la domenica, scelga di andare a messa o di fare una passeggiatina, è un fatto di libera scelta, quindi è un fatto di valore morale.

      Le scelte da me compiute rivestono innegabilmente una caratteristica, perché io le compio sulla base di un principio. Perciò vado a messa per alimentare la mia fede. Oppure vado a passeggio per svagarmi od obbedire al mio comodo.

      Il principio, che mi guida nelle scelte, a sua volta è "lecito" o "illecito". Insomma il perché io compio una scelta, rende quella scelta e l'azione connessa, buone o cattive, ossia moralmente lodevoli o disdicevoli.

      Il punto debole del nostro agire, che è sempre intriso di morale, sta proprio nel non chiedersi quel perché. Molti agiscono senza riflettere. La frase corrente "oggi tutti fanno così" è molto cara ai creatori di moda e di pubblicità, e purtroppo è l'unico criterio di scelta e di comportamento di molte persone.

      Si arriva quindi a incontrare molte persone, che compiono anche gravi azione eticamente negative, ma si illudono di essere a posto, perché "la morale è un rimasuglio del passato".

GCM          26.05.01