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Chiesa o palco?

Il Tempio di San Lorenzo, come ogni chiesa, è destinato alla liturgia, in ogni sua espressione, e alla catechesi, comunque attuata, con parole, talvolta con la pittura come nelle tante historiae soprattutto medioevali e rinascimentali, anche con la musica religiosa o sacra che commenta un testo biblico o religioso.

Il buon senso e la sensibilità indotta dal Concilio Vaticano Secondo, sono chiaramente sfavorevoli a trasformarla a una sala da concerti o a un’esposizione di quadri o di statue.

Lo stesso addobbo e l’illuminazione devono obbedire alle esigenze del culto e della catechesi. A questa destinazione, che è un’espressione missionaria, si deve conformare anche l’illuminazione.

Ultimamente si è rinnovato l’impianto di illuminazione e di amplificazione. Urgeva un adeguamento dell’impianto di illuminazione ben già funzionante e adeguato alle esigenze di una chiesa, per adeguarlo alle norme di sicurezza. In parole povere, cambiare le vecchie linee elettriche, con linee sicure: semplicemente e con poca spesa. Era inoltre opportuno riposizionare le sole casse acustiche per adattarle meglio al già ben funzionante impianto di amplificazione.

La committenza, ossia il proprietario ha voluto farne un palcoscenico, con luci adatte anche ai concerti. La chiesa è stata sacrificata al monumento-teatro, perdendo in spiritualità, e in estetica con certe pignatelle luminose poste sopra i capitelli, con luce che preferisce illuminare le volte e le pareti, a scapito del centro (altare), e della illuminazione per la lettura dei fedeli. Non chiesa, ma sala.

Piccoli errori del committente e del consulente resteranno ormai per qualche anno: ma urge perdono e misericordia

22.08.16