HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2020 > Solitudine e completezza 

Solitudine e completezza 

Fanno grande pena coloro che si fermano all’incompletezza personale.

Nella Bibbia, quando l’autore traccia le linee sull’inizio dell’umanità, mostra Dio che non tollera l’incompletezza di Adamo e lo completa con la creazione di Eva. Eva è composta attorno a una costola di Adamo, quasi che Dio volesse estrarre da Adamo la sua faccia femminile. Però Adamo, per non restare solo e incompleto, deve aderire a quella parte di sé che è la donna.

La persona si completa, quando esce da sé per raggiungere l’altra e unirsi a lei, formando un solo essere umano: “saranno due in una sola carne”.

Gesù parla di solitudine, dovuta o a natura, o a castrazione, oppure a scelta per il Regno dei cieli. Però la solitudine di Gesù non esclude la presenza dell’altra parte di sé. Lui stesso amava la famiglia di Betania. Il celibato riguarda soltanto la continenza genitale, non la capacità di completamento emotivo, affettivo, spirituale.

Gli omosessuali esercitano la parte genitale, ma il completamento intimo tra uomo e donna non possono facilmente realizzarlo. Perdono la parte più alta della completezza umana. Sono da rispettare, e anche da compatire.

Gesù muore con una madre addolorata accanto, e attorniato da donne che piangono, mentre gli apostoli si sono defilati.

E, risorto, si appalesa prima di tutto alle donne. Anche il Risorto ha un misterioso bisogno della donna.

14.09.19