HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2019 > Uomo, arca di Dio?

Uomo, arca di Dio?

Giorno della Madonna Assunta, che ci protegge, ci ama, e ci sta aspettando insieme con il suo Figlio e nostro caro fratello, Gesù. Fratello, e, di più, amico.
La liturgia ci ricorda l’arca degli Ebrei. Arca non quella di Noè, ma quella che viaggiava con il popolo di Israele, e ricordava la presenza di Dio nel popolo.
Maria è assimilata all’arca, ma in modo soltanto evocativo. Maria non solo ricordava la presenza di Dio, ma anche la sua presenza grazie alla propria maternità, pregna di Gesù, Uomo-Dio.

Così ricca di Dio, che il bimbo, chiuso nel grembo gestante di Elisabetta, che è al contatto con Maria, sobbalza, come scosso dalle emanazioni potenti sprigionate dalla presenza di Maria, incinta di Gesù.
Due maternità rese reciprocamente sensibili, grazie a un’energia che i feti avvertono. Così Elisabetta trova potenziato il suo senso di Dio, grazie al proprio feto. Grazia enorme riservata alle mamme, e terribilmente negata alle abortiste e alle volutamente sterili.

Maria, dunque, arca di Dio, emanante segni dinamici della presenza di Dio.
Davanti a Maria, gravida di Gesù, Elisabetta s’accorge di una nuova presenza di Dio.
In Maria, Gesù è presente.
In ogni persona, soprattutto se credente, vibra un modo misterioso della presenza di Gesù. “Quello che fate al più piccolo, lo fate a me!”.
Noi ci accorgiamo della presenza di un/a figlio/a di Dio, nella persona che accostiamo?

15.08.19