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Vangelo assaporato  

Gli esperti hanno notomizzato i quattro vangeli, separando i detti autentici di Gesù, le interferenze degli evangelisti, gli apporti delle comunità primitive, gli influssi della cultura ebraica e di quella coiné, le parti spurie addirittura.

E io, per amare Gesù, devo vedere se lo amo secondo la cultura greca, secondo la teologia di Luca, secondo un brano introdotto dalla chiesa primitiva? Insomma posso amare Gesù, semplicemente secondo il Vangelo, comunque esso possa esser stato scritto sotto l’occhio amorevolmente vigile dello Spirito di Dio?

In realtà io, nel Vangelo, sento colui che agli inizi del cristianesimo, i miei antichi e primi fratelli lo hanno creduto e amato pur non avendolo visto. La molteplice critica testuale è utile, ma non amo necessariamente Gesù, secondo i testi autentici, ma secondo quello che lui è, fidandomi delle testimonianze su Gesù, recepite nei Vangeli.

La mia pietà non può basarsi sulle ricerche critiche (che ben vengano!), ma su quel Gesù, che vive all’interno dei quattro Evangeli. Fidarmi totalmente, testardamente, amorevolmente delle testimonianze evangeliche, non abbarbicarmi alle parole, ma illuminandomi allo Spirito.

I Musulmani sono tenacemente aderenti alla lettera del Corano. Per loro la salvezza, che viene dalla lettura del Corano, è fondamentale e, probabilmente, unica. La loro dedizione al Corano, alle ripetizioni delle sue sure, è commovente. È auspicabile che tale dedizione la insegnassero ai Cristiani, per  la loro dedizione al Vangelo.

Che cosa avverrebbe, se essi accettassero il Vangelo? Quello che avvenne al focoso Paolo, quando incontrò Gesù.

25.02.15