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Famiglia (2)

La coppia, formata da un uomo e da una donna, tende dinamicamente a diventare famiglia.

Questo dinamismo sgorga dalla natura. La natura è un prodotto di Dio, un prodotto trinitario.

Gesù, genuino prodotto trinitario, quando designa i “suoi” li definisce fratelli. Anche da Risorto, li chiama fratelli: “Va’ dai miei fratelli” dice a Maria Maddalena. Quando esce di casa e suoi lo vogliono riportare, egli afferma di avere una nuova famiglia: “Ecco i miei fratelli: chi ascolta la volontà del Padre, è mia madre, mio fratello, mia sorella”.

Nel suo lavoro di Profeta, lavoro non agevole e leggero, egli sente il bisogno di non essere solo, e forma un gruppo di dodici attorno a sé.

Per Gesù il senso della famiglia è infilato nella vita, come lo era per Francesco d’Assisi. Questi dopo aver sdegnato il padre carnale, si crea uno stuolo di “fratelli”, non di colleghi o di compagni.

Ci sono quindi molti modi di essere famiglia: la famiglia fontale di ogni realtà (Trinità), la famiglia uomo-donna, le famiglie di elezione tra persone di affinità mentale e spirituale.

Per Gesù la famiglia è una scelta stabile, non scindibile. Per gli uomini, che non riescono ad essere maturi, come i Farisei o i radicali, la famiglia è un accessorio della coppia, che non è una costruzione stabile.

Fino a che la coppia non diviene famiglia, resta insicura e sterile. Tuttavia non tutte le coppie mature sono feconde di figli, soprattutto quando la sterilità è naturale. In questo caso si può ugualmente parlare di famiglia?

GCM 17.03.06