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Sviluppo del Natale

A Natale, la gioia della nascita è preceduta, anzi iniziata, dalla gioia dell’incontro.
Nel Vangelo troviamo tre momenti significativi: l’inizio problematico, la gioia dell’incontro, la felicità della nascita.

L’inizio problematico si desume dal colloquio dell’angelo Gabriele sia con Zaccaria che con Maria. L’uno e l’altra, davanti all’annuncio di Dio presentano le proprie difficoltà. Maria obietta che “non conosce uomo!”. Zaccaria obietta: “Come posso sperimentare questo, perché io sono vecchio e mia moglie sfiorita?”

L’opera di Dio supera le obiezioni incerte. Ed ecco a situazione evoluta, l’incontro delle due gestanti, Elisabetta e Maria. Tra loro scoppia la gioia reciproca. Nell’incontro, favorito dallo Spirito di Dio, le due donne non solo si congratulano a vicenda, ma gioiscono perché s’accorgono che Dio stesso opera in loro, poste ai due estremi della fecondità: Maria prima, Elisabetta dopo il periodo fecondo della donna. La gioia è comune, da qualunque posizione si proceda.

Il terzo momento riproduce l’entusiasmo della nascita. Nascita di Giovanni, accompagnata dalla gioia di Zaccaria, che, esplodendo, si esterna nel cantico “Benedetto il Signore, Dio di Israele”. Nascita di Gesù, accompagnata dall’inneggiare di angeli.

Il terzo momento è coinvolgente: i vicini che gioiscono con Elisabetta e con Zaccaria. Angeli e pastori, che cantano e accorrono. La grazia di Dio è sempre espansiva non solo sulla persona graziata, ma anche su chi ha contatto con quella persona. E’ il contatto di gioia, riservato a ogni cristiano.

GCM 21.12.13