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Tu chi sei?

Nel Vangelo di s. Matteo, al capitolo 11, leggiamo dell’ambasceria, spedita a Gesù dal prigioniero Giovanni il Battezzatore, per sincerarsi se Gesù era davvero il Messia.

Alcune riflessioni preliminari mi sembra siano da ricordare.

La prima: l’imprigionamento di Giovanni è ricordato nel cap.4. Tra il capitolo  4 e l’11, sono collocate due sezioni: quella dell’insegnamento di Gesù, iniziato subito dopo essersi riparato in Galilea, e quella degli interventi di Gesù (8 e segg.) sulle malattie, sui diavoli e sugli elementi, seguiti dalle indicazioni di tipo comportamentale ai suoi collaboratori pastorali.

L’evangelista ha voluto premettere questa indicazione quasi per preparare la risposta che Gesù darà agli inviati del Battista.

Un ‘altra riflessione preliminare è di maggior rilevanza, quando confrontiamo il cap 1 di Giovanni con il cap 11 di Matteo. Gli esegeti biblici si sono sprecati nel presentare diverse ipotesi per conciliare le posizioni.

Una ipotesi quasi è ridicola: Giovanni, che pure aveva creduto, durante la prigionia indebolisce la fede, forse perché aveva sperato che l’Agnello di Dio avrebbe sciolto i suoi ceppi, e ciò non si era avverato.

Un’altra ipotesi è più seria. Sentendo che la sua missione stava terminando, Giovanni desiderava convogliare i suoi discepoli verso Gesù, dopo averlo conosciuto.

Comunque Gesù non si sottrae alla richiesta di Giovanni. Anzi prende occasione da essa per indicare una triplice identità. La propria, quella di Giovanni, e quella di chi, entrato nel regno di Dio, scopre la propria superiorità perfino sul grande Giovanni, il più grande tra i figli degli uomini.

GCM 06.12.13