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La memoria del cuore

Maria conservava nel suo cuore (ossia nella memoria fisica) gli avvenimenti dell’infanzia di Gesù. Così attesta l’evangelista Luca.

Questa frase non è solo racconto, ma è anche una annotazione critica delle fonti. Grazie alla memoria di Maria, Luca ha potuto ricostruire la pre-infanzia e l’infanzia di Gesù.

All’inizio del Vangelo, Luca ha voluto rassicurare il lettore, circa la serietà della sua ricerca su Gesù. Da bravo storico in ambiente coiné. Scrive infatti: “Dopo aver accuratamente (acribòs) ricercato ogni cosa fin dall’origine, mi sono deciso a scriverle per te con ordine!” (Lc 1, 3).

Non riesco a capire i dubbi sull’autenticità dello scritto di Luca, scrupoloso ricercatore. Certamente una delle fonti fu Maria, la madre di Gesù. Lo Spirito Santo univa la parola, il cuore, l’esperienza di Maria, allo scritto di Luca.

Tutti noi, se desideriamo conoscere qualche cosa della nostra  prima infanzia, dobbiamo informarci da nostra madre. Soprattutto i nostri primi giorni di vita, intrauterina ed extrauterina, si sono stampati nella memoria di nostra madre. E’ una costante umana. Quella costante, di cui lo scrittore Luca si è servito.

Lo Spirito Santo è il garante dell’autenticità e della verità dei Vangeli. Per scoprire l’infanzia di Gesù, la sua verità di uomo, lo Spirito si allea alla memoria di Maria.

Forse quest’alleanza perdura anche oggi. Forse anche oggi è opportuno accordarci all’esperienza di Maria per intuire suo Figlio. Assimilare il nostro cuore al cuore di Maria, per imparare anche noi a “conservare gli eventi di Gesù, meditandoli nel nostro cuore”.

GCM 28.06.14