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Tre giorni 

Gesù morto è rimasto morto lungo tre giorni per poi svegliarsi dopo tre giorni? Gli scrittori antichi parlano anche di un giorno.

Forse noi uniamo l'inizio delle apparizioni del Risorto con la sua risurrezione. Eppure siamo sicuri che il momento della morte di Gesù (il suo essere alzato su una croce) coincide con la sua risurrezione. Anche per i nostri cari defunti siamo certi che la morte coincide con la risurrezione.

Però il giorno di domenica, le persone che si recano presso il sepolcro, lo trovano vuoto. Eppure il cadavere era stato davvero sepolto.

Forse già in Gesù è accaduto ciò che accadrà a ciascuno di noi . Alla morte risorgeremo, e poi verrà il momento, nel quale anche il nostro corpo sarà assunto nella risurrezione. L'assunzione del corpo nella risurrezione, avviene un tempo, breve o lungo, dopo l'iniziale risurrezione.

Perfino quando si conteggia il tempo di permanenza nel purgatorio, si sa che poi – prima della risurrezione finale – avviene la liberazione prima della fine del mondo. Altrimenti che senso avrebbe il nostro invocare i santi, se la risurrezione del loro corpo non è ancora avvenuta?

Forse i tre giorni nel sepolcro, è solo un modo di dire per confermare la realtà della morte di Gesù. Tre giorni come per dire: “È  morto davvero!”. Parlare di tre giorni è semplicemente la conferma della sua morte, utilizzando un modo di dire e di pensare, già usato dai profeti, i quali, parlando di tre giorni, indicavano la certezza dell'intervento di Dio, dopo la catastrofe o dopo la morte.

19.04.15