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Lui all’ uomo, l’uomo al carnefice

Le credenziali di Dio. Gesù viene tra di noi con le credenziali di Dio (Cfr. At 2, 22). Le credenziali di Dio, che Gesù, venendo nel mondo, presenta sono le sua parole, i prodigi e i segni miracolosi. Già in vita. Dopo morte la grande credenziale di Dio è la Risurrezione. Perciò i miracoli sono segni, ossia esplicazione del valore divino di Gesù. Più di questo, per farci accettare Gesù, il Padre non “poteva” fare davanti agli uomini.

Conoscete i segni del clima, dice Gesù ai farisei e al popolo, ma perché non sapete interpretare i segni della divinità, che si manifestano qui?

Pietro parla agli Ebrei delle credenziali di Dio in Gesù, e gli Ebrei che cosa fanno di queste credenziali? Le consegnano “agli uomini” perché siano distrutte, perché siano stracciate e cestinate. Un ambasciatore che… porta pena.

Perché non è stato preso sul serio questo “accreditato”? perché le sue credenziali non sono state lette dagli anziani e dai sacerdoti? Non avevano appreso il linguaggio della diplomazia, delle furberie della diplomazia? Proprio loro, gli scribi abituati alle minuzie della Legge?

Forse proprio per questo. Non riuscivano a “interpretare quei segni”, perché erano troppo occupati a scoprire, da esperti legulei, solo la legge.

Gesù viene per farci capire che esiste un mondo sopra la legge (ogni legge, anche quella canonica), del quale al mondo lui era ed è l’accreditato.

Lui è “consegnato” agli uomini: Dio ha tanto (così!) amato gli uomini da donargli il suo Figlio. Doveva essere semplicemente uno di noi, e noi che cosa ne abbiamo fatto? Doveva passare un’intera vita con noi, e gli uomini hanno troncato la sua vita.

25.04.17