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Alleggerisce, non annienta 

Gesù alleggerisce la nostra vita: il suo peso è leggero.

Eppure molte persone si sottraggono a Gesù, perché reputano il suo carico pesante. Precetti, riti, moralità e altro sono vissuti come pesanti ceppi alla libertà personale. Essi si oppongono alla “libertà di peccare quando si vuole”.

Nella sua azione di alleggerimento, Gesù avverte a non cadere nella condizione pesante della schiavitù: chi pecca si fa schiavo del peccato.

La libertà di peccare finisce nella schiavitù al peccato.

Gesù alleggerisce la vita, mentre certe situazioni religiose (e non solo nella religione di Mosè) catturano e imprigionano le persone. Imprigionano, per sfruttare, moralmente e finanziariamente.

Perché Gesù alleggerisce? Per il cambio di quanto lui offre, vuole “non sacrifici, ma amore” – per usare frasi della Parola di Dio.

Nessun sacrificio in più, di quanti già la nostra vita è fornita. Invece vivere il peso del vivere, quando tale peso si fa evidente.

Fu evidente anche per il nostro Maestro, quando domandò al Padre: “Allontana da me questo calice!”. Insopportabile calice (destino o progetto), che Gesù non voleva subire. Dovette in lui emergere la situazione umana, supportata dallo Spirito, se poi si sentì di aggiungere: “Non la mia, ma la tua volontà sia fatta”. Perché il “fare la volontà del Padre” è sapere inclusa sempre in essa misericordia e accolto il sostegno.

12.12.19