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Spiritualità politica

La politica può essere una modulazione della spiritualità?
     Di politici non si può fare a meno; ma essi sono soltanto una disgrazia tollerata, per non precipitare nel peggio?
     La differenza tra politico e politico sta nell'amore. Non è romanticismo, ma è l'unica indicazione di salvezza per il politico e per i cittadini.
     Il politico che non ama, o no sa amare, è un fallito come uomo e come politico. Se non sa amare, evidentemente è disposto al cannibalismo interno e alla guerra esterna.
     Chi dichiara guerra evidentissimamente non ama.

Tutte le indicazioni di buon governo, che vengono dalle varie "Repubbliche" scritte nei secoli, non valgono, se mancano di amore. Al tipo di politica "con amore" s'era avvicinato Gandhi.
     È utopia? Sì. Perché la realtà di una politica senza amore imperversa, e semina stragi di guerre, morti di fame, oppressione di persone e di popoli.
     La politica basata sulle leggi, sulle dichiarazioni dei diritti, sull'onestà personale, è corretta, bella, positiva, ma non è sufficiente. La legge è lontana dall'amore. Addirittura Paolo e Giovanni, trasmettendo il pensiero di Dio, contrappongono la legge alla grazia, cioè all'amore.

Se l'autentico politico (quanti ce ne sono?) è solo colui che ama, il politico è intriso di spiritualità.
     Mentre scrivo, a qualche centinaio di metri lontano da me, in una piazza bellissima, sta comiziando un leader politico.
     Quella piazza è percorsa di amore? Si celebra in essa la bellezza?
     Nella stessa piazza, secoli or sono, aveva parlato S. Bernardino da Siena, suscitando entusiasmo, concordia e preghiera.
     Tra il leader e Bernardino chi era un autentico politico, un salvatore degli uomini, un amante della concordia?

GCM, 10.05.03