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Fondamentalismi

Fondamentalisti non si nasce, si diventa.

Fondamentalisti ci sono in tutte le discipline, e in tutte le salse. Diventa fondamentalista chi si aggrappa a una parte della verità o dell'ideologia, che sta seguendo religiosamente quasi devotamente, e non vede altro che quella parte, trasformandola in un piccolo assoluto.

Almeno una vena di fondamentalismo ce l'abbiamo tutti, poiché il fondamentalismo è un tentativo di correzione dell'incertezza e della paura.

Anche Don Ferrante, nel suo piccolo, era un fondamentalista, come pure Hitler, Stalin, Mussolini, Usama bin Laden e Saddam.


Le eresie nascono da tendenze fondamentalistiche: uno spicchio di verità portato all'estremo. Ario per mantenere viva la propria intuizione si atteneva ad alcune frasi della Scrittura, quelle frasi che gliele ricordava Atanasio. Lutero per mantenere la sua posizione dottrinale, fu costretto a rifiutare alcuni libri della Scrittura, tacciandoli di "cartaccia".


Quello che solitamente diciamo "fondamentalismo islamico" è autentico fondamentalismo?

Sotto qualche aspetto, sì. Sotto molti aspetti, no.

L'Islam proclama Dio misericordioso, la misericordia e l'elemosina sono doveri del muslim, il castigo per gli infedeli è prerogativa del solo Dio.


Il fondamentalista islamico deve portare fino alle ultime conseguenze questa visuale. Non lo fa. Perciò, quando sfoga la propria aggressività uccidendo e terrorizzando, egli non è un fondamentalista, ma un volgare assassino, che bestemmia quando sfodera il nome di Dio, per mascherare la propria libidine di sangue.

Che dire delle Crociate (Dio lo vuole!) e dell'Inquisizione (lo vuole il Papa)? E dei fondamentalismi istituzionalizzati (alla Saddam Hussein), che certo non hanno fatto onore all'amore di Dio, Padre anche dei peccatori?

Debbo confessarmi: anch'io sono un fondamentalista. Fondamentalista di Gesù.


GCM, 20.08.03