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Terrorismo quotidiano

     Mi scrive un amico:
     "Io so come far perdere la fede e una persona, che conosco. È una persona distruttiva, come un terrorista. Credo non sia lontano dalla pazzia. E mi vien voglia di augurargliela, così libera da un cumulo di tormenti se stesso e chi gli sta vicino. So che non è un augurio carino, ma gioverebbe.  

     "Egli ha concentrato tutta la sua aggressività su una persona vittima. La vuol distruggere in ogni maniera.
     "Se questa persona dice semplicemente che una cosa è bianca, quello afferma che è nera. Sistematicamente.
     "Quell'eterno contraddittore si vanta di aver fede in Dio. Orbene sarebbe sufficiente che la sua vittima affermasse che Dio esiste, che l'altro convintamente negherebbe l'esistenza di Dio.
     "È un metodo semplice per far perdere la fede a qualcuno".

     Evidentemente il metodo andrebbe criticato. È comico ed è tragico.
     Però, senza raggiungere la fase patologica della persona ora descritta, non è difficile trovare attorno a noi, e forse dentro di noi, un testardo oppositore, un distruttore della pace, uno che non sa gustare il mondo, perché trova sempre da ridire.

     È, questo, un terrorismo di piccolo cabotaggio, che si riscontra perfino in alcune delle cosiddette persone pie.

     Queste sbavano di invidia, l'invidia è il nostro piccolo contributo al terrorismo universale.
     Essa fa vittime non poche.
     Trovandoci a contatto con persone distruttive, la prima cosa, che si può (e si deve) fare, è rifugiarsi nella protezione di Dio! E poi … non lasciarci distruggere e non distruggere per reazione.

GCM        03.10.01