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Confronto

Il confronto con chi non è come noi è un'arte difficile, tanto che non è sufficiente una vita per impararla.
Il confronto tra uomo e donna, tra cittadino e cittadino, tra politico ed elettore, tra partito e partito, tra clero e laici.
C'è anche il confronto tra confessioni cristiane e tra religioni.

Dal confronto ho sempre da apprendere.
L'altro ha sviluppato forse ciò che a me manca di sviluppare. Io ho sviluppato ciò che lui ancora non ha sviluppato.
La bellezza del confronto sta proprio nel reciproco essere destati a scoprire noi stessi, grazie alla presenza dell'altro.

Anche il cristiano deve confrontarsi con il non cristiano.
Anzitutto per apprendere umanità dall'altro. E poi per mostrare Gesù all'altro, affinché questi scopra quel Gesù - o quella parte di Gesù - che già è seminata dentro di lui.
Non c'è uomo non che non conservi dentro di sé una cristicità autentica. Il cristiano ha il compito di sollecitarla.
Sto immaginando quanto cristicità l'induismo ha scoperto nel proprio patrimonio religioso, quando è venuto al contatto con il cristianesimo. E penso a quanta umanità ha scoperto dentro di sé il cristiano venuto al contatto con l'induismo.

GCM 10.11.95