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Quoziente spiritualità

Il passaggio dal principio del piacere a quello del dovere, segna il cammino di maturazione della persona. Questo secondo Freud.

     Altri invece, riconducendosi ad Aristotele, trovano la maturazione nell'"eutrapelia", nella felicità.

     Forse sarebbe bene sottolineare tre stadi nel maturarsi dell'uomo: lo stadio iniziale del piacere, nel quale domina la necessità dell'appagamento dei bisogni e dei desideri; lo stadio del dovere, nel quale le esigenze sociali e psicologiche prevalgono sui bisogni e li riassumono in una visione umana; lo stadio della spiritualità, nel quale le esigenze più alte e più umane della persona vengono scoperte e attuate, esse inglobano e sublimano gli stadi precedenti, e si aprono ai valori ultimi e più alti, dei quali è capace ogni persona.

     Nello stadio della spiritualità si può sperimentare l'eutrapelia nella sua esplicazione più genuina.

     Alcuni ricercatori di psicologia comportamentale hanno cercato anche di creare delle scale per "misurare" la spiritualità. Infatti oltre il Q.I. (misurazione del quoziente di intelligenza) e oltre il Q.E. (misurazione dell'emotività) essi hanno anche allestito un Q.S. (quoziente di spiritualità). In altre parole hanno sentito il bisogno non solo di incontrarsi con l'ego cosciente, e con dinamiche inconsce, ma con quel mondo "transpersonale" che lancia la persona verso il senso dell'esistenza, oltre i limiti del visibile, dell'intelligibile e del quotidiano.

     E qui, per noi, che ci fidiamo di Gesù, si apre tutta la dolce ricerca dello Spirito Santo, l'eutrapelia, ossia la gioia, nello Spirito.
     Il Q.S. che non include l'opera dello Spirito Santo, è un quoziente scarso. Per grazia di Dio, lo Spirito opera in tutti.    

GCM    20.03.04