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Dio ama

Dio ama: è l'affermazione di una realtà non ovvia, ma pregna di conseguenze.

Per l'Islam, Dio è solamente misericordioso. Cioè la sua relazione con l'uomo è discendente. Egli non è "con" l'uomo, ma "sopra" l'uomo. È il Dio assoluto, non completamente però, dell'intuizione aristotelica, penetrata nella mentalità islamica.

Mentre l'unicità di Dio, fondamentale per il Corano, richiede un Dio chiuso in sé, senza relazione (ab-solutus, non legato), la misericordia indica un suo porsi in relazione, quindi un venir meno alla sua assolutezza.
Questa questione per il pensiero positivista dominante nell'Occidente, è una questione inutile, ossia non serve a "produrre" nessun bene. Invece per il dialogo islamico-cristiano è fondamentale. Il mondo cristiano e quello islamico, hanno sempre tentato reciproche infiltrazioni: "Mori" in Europa, le Crociate in Oriente.

Oggi l'infiltrazione pacifica islamica, anche in Italia, è dovuta alla fame, però resta con le caratteristiche tradizionali, nel settore religioso.

Per il cristiano Dio ama, è quindi in una relazione "con" l'uomo, Dio non è totalmente "assoluto", ma relazionato, cioè relativo. Dio è unico, con prerogative infinite di potenza. Però quest'unico non è "solo", come lo descrive l'Islam.

Dio è in relazione, perché dentro di sé è in relazione di comunione, una comunione di cui non può "farne a meno". E poi dalla fonte della "Trinità", nasce e si sviluppa in Dio ogni altra relazione. Cioè: Dio non entra in relazione degradandosi dalla sua sovrana assolutezza, con l'espandersi nella creazione di quell'altro da sé, che è il mondo. Dio invece è radicalmente un essere in comunione. La creazione quindi non è un degrado, quasi scherzo di onnipotenza, ma una semplice gioiosa libera tracimazione dell'interna comunione amorosa di Dio, che produce creazione e Incarnazione.

GCM 18.08.01