HOME

Home > Dio PADRE > Articoli 2001 > Dio emarginato

Dio emarginato

Noto l'atteggiamento delle persone che si sottraggono a ogni discorso religioso. Per esempio, in qualche gruppo, che autodefinisce di ricerca culturale, ho osservato come i partecipanti alle conferenze su argomenti religiosi sono ridotti a metà (o meno ancora) rispetto al numero di persone partecipanti a conferenze di argomento medico, letterario o folcloristico.

      In realtà, avviene una emarginazione tacita. Ossia il conferenziere viene emarginato. Quando l'uditorio si sottrae alla sua prestazione. Se poi qualcuno di questi gruppi culturali si dichiara a piena voce molto sensibile ai problemi dell'emarginazione sociale o del razzismo, si nota la profonda contraddizione che lo sta attraversando. Infatti nel gruppo scorrono critiche di fuoco contro coloro che emarginano i drogati o gli extracomunitari, ma si esercita poi l'emarginazione concreta e fattiva contro coloro che parlano di Dio.

      Un segno dell'emarginazione nascosta eppure attiva ci è indicato anche dalla scarsa partecipazione alle manifestazioni religiose, messa compresa da parte dei cosiddetti cattolici.
      Quindi il prete viene emarginato: ai margini della scuola egli viene emarginato concedendogli la misera ora settimanale di religione; ai margini della società, egli è emarginato con il suo confinarlo in specifici ambiti funzioni e abiti.
Ancora nessuno pensa che anche il prete fa parte delle nuove povertà: ignoranti, drogati, affetti da AIDS, …e preti.
      Emarginando i preti, si intende emarginare Dio, che diventa sempre più scomodo, quando non insignificante, nella società del benessere e del consumismo.

      Iddio, nella Bibbia, si presenta sempre quale difesa degli ultimi, degli orfani e delle vedove. Egli è il Dio degli emarginati socialmente.
      Però oggi non si tratta più del Dio degli emarginati, ma del Dio emarginato Lui stesso.

      Perciò è un Dio convivente con gli emarginati, tra questi prete incluso.

GCM 18.01.01