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Anelare la verità

Il mio studio è tappezzato di libri: decine di migliaia di pagine alla ricerca della verità, che però continua a occultarsi e ad emettere di tanto in tanto qualche piccolo sprazzo.


La verità che i libri inseguono con ansia è la verità creata dagli uomini. Resterà sempre incompleta, come è incompleto l'uomo. Ho letto qualche cosa sulla realtà del sole, ma non sono mai entrato in questa realtà. Ho udito innumerevoli parole dalla persona che io amo particolarmente, ma non sono mai entrato in lei.

Le nostre verità restano superficiali: sfiorano le cose. E anche quando la mente umana pretende di cogliere l'essenza delle cose e delle persone, in realtà genera solamente una fantasia accademica sul reale.


Eppure la fiducia di poter entrare nel cuore della realtà, non viene meno. Essa è fede, cioè un'esigenza connaturata in me.

Ci sono tre momenti che mi conducono a diventare vero nella verità.


Il primo è il tentativo quotidiano di entrare nel cuore dell'altra persona, in modo concreto: gioire con chi gioisce e perché egli gioisce, soffrire con chi soffre e perché egli soffre.


Il secondo è superare le mille strade che con buona volontà si spingono verso la verità, pur riconoscendole utili e provvidenziali. Superare le ricerche per abbracciare totalmente e senza riserve la persona di Gesù, nella quale si rivela la "verità", ossia l'unica verità, quella del Padre.


Il terzo è affidarmi abbandonato allo Spirito Santo, per vivere con lui la mia partecipazione non superficiale alla "Verità" trinitaria. Io sono nella verità, dentro il suo seno, perché lo Spirito mi costituisce figlio, non estraneo. Oggi questa partecipazione si attua nella fede e spesso nell'intuizione contemplativa. Domani nello sfociare totale nella visione e nell'abbraccio di spiriti.


GCM 04.06.02