HOME

Home > Societa' INSIEME > Articoli 2014 > Chi fa e chi parla

Chi fa e chi parla

Nei gruppi ristretti non raramente si nota un fenomeno curioso: sono ascoltati dai diversi ispettori, più chi critica, che non chi lavora. La critica, di solito sulla bocca dei meno utili al gruppo, è più notata che non l’azione di chi opera. E, tra le critiche, ha più successo la critica contro chi opera, soprattutto se opera in silenzio e con successo.

E’, in sessantaquattresimo, la persecuzione di chi fa il bene. Operando, naturalmente, mette in evidenza la neghittosità di chi ozia, poco o tanto, e che nutre invidia e ostilità, anche senza che l’operoso rechi danno al criticone.

Il critico accusa il lavoratore di dividere il gruppo e di causare la disarmonia nel gruppo. E spesso ha ragione. Se il gruppo è formato da fannulloni, o da tira-a-lungo, allora chi lavora si stacca dal gruppo. O meglio il gruppo si separa da lui.

L’ammirazione verso una persona attiva non è evenienza rara, soprattutto da parte di coloro che scaricano su di lui parte dei compiti, che dovrebbero esercitare loro. E’ questa l’ammirazione del circo.

Soltanto chi è davvero operoso nutre ammirazione autentica per altri che opera. Però nei piccoli gruppi non tutti sono operosi. E quindi colui, che opera e che cammina per la propria strada, si trova tra due fuochi: da una parte faticare per l’opera, dall’altra difendersi dalle critiche. Infatti queste diventano subornazione degli ispettori e persecuzione degli onesti. Energie divise che se fossero indirizzate soltanto all’operare, produrrebbero frutti molteplici.

27.07.14