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Dio visto in Gesù

Molte persone si divertono nel contrapporre il Dio del Nuovo Testamento al Dio del Vecchio Testamento, quasi fossero due dei.

In realtà, le due immagini di Dio, non descrivono né definiscono Dio, che non ha limiti e perciò non può essere definito.

I nomi e gli aggettivi che si attribuiscono a Dio, sono frutto di un modo di sentire Dio da parte degli uomini. Se io lo sento grande, e per me il segno di grandezza di una persona è la sua potenza in guerra, credo di essere autorizzato a dire di Dio che egli è valoroso in guerra, come un prode che si lancia nella battaglia.

Nell’Antico Testamento, quando i popoli scorrazzavano gli uni sugli altri, solamente un potente esercito salvava i popoli. Perciò Dio era il salvatore del popolo in quanto egli possedeva un braccio potente.

Succede così anche nel Nuovo Testamento? Quale è per noi il segno di grandezza che stimiamo degno di descrivere la grandezza di Dio? Forse Dio è una multinazionale o la potenza bellica deli USA?

Sembra strano, ma anche noi siamo portati a intuire Dio come sovrano, satrapo, re immortale. Basti osservare la pomposità di certe liturgie bizantine o romane!

La tentazione di proiettare su Dio onnipotente le nostre povere immagini di potenza, è stata vinta da Gesù.

Dio nessuno l’ha mai visto. Solo Gesù, che sta dentro Dio, ci ha narrato in modo inedito e sicuro qualche cosa di Dio, un riflesso speculare di Dio.

E’ lo stesso Dio di sempre, visto attraverso Gesù. Egli ci è Padre, che ama, perdona, si rivolge al piccolo e al povero.

Se non avesse tenerezza per gli umili e per gli stupidi, non si sarebbe rivolto a noi attraverso Gesù. Non armi, ma tenerezza e bontà è il nostro Padre.  

GCM 15.01.11, pubblicato 20.03.11