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Quel Padre

In numerose persone adulte nasce il bisogno di rivolgersi a una persona anziana, che comprenda e illumini. Questo bisogno si rileva con maggiore frequenza nei maschi.

Ad aggravare questa situazione psicologica, ha contribuito il ‘68 e i suoi epigoni fino ad oggi. Allora si pretendeva di formare una società senza padre. Però anche senza il ‘68, le famiglie senza padre, con un padre assente o con un genitore incapace di essere padre, erano poco meno della totalità.

Perciò la sete del padre è nel profondo, perché un padre non è un optional nell’educazione. Però che sia un padre autentico, non un procreatore che scappa di casa (divorzio o altro), un incapace di ascoltare e capire, un piccolo ras.

E’ pur vero che un bisogno del padre rimane sempre. Anche Gesù che ebbe un padre autentico - sebbene non procreatore - in Giuseppe, nella sua maturità si rivolgeva sempre al Padre.

Gesù lo poteva fare, perché prima di quest’ultimo anelito al Padre, aveva esaurito tutto il vero rapporto con Giuseppe.

Talvolta questo rapporto figlio-padre non s’attua. Allora il ricorso al Padre è il toccasana, come accadde  a S. Francesco d’Assisi.

Sfortunati quei figli che, privati del padre carnale, si rivolgono soltanto a una persona anziana (anche il libro può sostituire la persona anziana) e non sanno travalicare l’uomo per trovarsi autentico figlio di Dio. Nell’uomo anziano essi trovano un appoggio, un confidente, ma in loro rimane sempre inappagato il profondo bisogno di un Padre. Dio.

GCM 22.12.10, pubblicato 12.04.11