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Orpelli di libertà

Qualcuno ha affermato che la libertà si esporta non con la guerra, ma con la cultura, la comunicazione, il dialogo.
     Qualche puntualizzazione, a quanto affermato, non guasta.
     La libertà non si esporta con la guerra: la guerra preventiva è guerra o no?

Si parla di libertà. Il concetto di libertà degli occidentali, quale è? Quella del liberismo, del libertarismo, del libero mercato, del marxismo, del radicalismo? La libertà concepita nell'Occidente illuministico, può essere imposta a popoli che da millenni hanno una civiltà e una cultura non collimanti con la civiltà (diamo pure per scontato che si tratti di civiltà autentica!) e con la cultura occidentali? E se imposta, anche solo subdolamente attraverso le televisioni, non è anche questa un'invasione?

Si parla di cultura, di dialogo, di comunicazione, sotto quali aspetti? La cultura occidentale sta accorgendosi ora dello scempio prodotto dal razionalismo e dal positivismo: è questa l'unica cultura?
     Perché nel propagandare la "libertà occidentale" chi la difende, non ricorda che uno dei mezzi per espandere la libertà occidentale è il mercato?
    Possibile che non riusciamo a vedere che la civiltà occidentale (dentro la quale cova il concetto di libertà) è quella della Coca-cola?

La "libertà" che si esporta, è il commercio che vuol dominare. Saddam è combattuto per la libertà o per il petrolio, che l'America vuol sottrarre alla Francia e alla Russia?
     Dominio degli altri, sotto l'orpello della libertà, anzi nel nome di libertà, dentro il quale ciascuno versa il liquore che più gli aggrada. Dominio: questa è la "pax romana", tradotta in termini odierni di bombe e di Trade Union. Chi parla di libertà in questo contesto è perfino incapace di arrossire.
     Gesù ci ha liberati, perché avessimo la libertà.

GCM, 02.12.03