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Prevaricazione

Teocrazie e laicocrazie.
     I laici solennemente proclamano di voler uno stato laico, non influenzato da teocrazie.
     Osservo: non esistono teocrazie, ma clerocrazie (vedi Iran), o clerostatocrazie (vedi zar).
     La lotta quindi non si accende tra Dio e i laici, ma tra religione clericale e religione laicale.

Una svista: i laici che proclamano la libertà di stato, non s'accorgono (forse non ne hanno l'intelligenza) che stanno imponendo la loro idea, quindi opprimendo la libertà di altri.
     La lotta c'è tra clericalismo e laicismo: resta da vedere chi vince o prevale sull'altro. In ciò non v'è differenza tra totalitarismi di destra o di sinistra, e laicismi o clericalismi.
     Alla fine della lotta, vince una parte. Spesso vince la parte che si ribella a un regime precedente.

Nella storia vediamo che le ribellioni mangiano i propri figli. E' naturale che fino a che uno combatte ha forza e motivi per farlo (è l'eterna posizione degli adolescenti). Ma conseguito il potere, muoiono i motivi che spingevano a conquistarlo. E allora che si fa? Si sfrutta il potere fino all'estinzione. E' la storia dei molti arricchiti, che almeno nella seconda generazione perdono gli stimoli, seguiti nel diventare ricchi.
     La rivoluzione, armata o paludata, urlante o serpeggiante, mangia i propri figli rivoluzionari, perché il loro progetto di rivoluzione si estingue alla fine della rivoluzione. Se resta in loro la voglia di aggredire, questa diventa entropia, autodistruzione ( le epurazioni staliniane, i massacri di Saddam Hussein...)
     Fino a che ferve la lotta, ferve la morte.
     Perché Gesù è venuto a portare la pace?

GCM 31.12.03