| | Admin|Agg.: 04 February 2017 |
| Forza del peccatoLa forza del peccato è la legge! Così si esprime Paolo nella Prima
Lettera ai Corinzi (15,55). Quindi il peccato si rinvigorisce grazie
alla legge.
Paolo aveva sperimentato: appoggiato alla legge di Mosè
e alle Tradizioni ebraiche si sentì stimolato e assolto dal suo
combattere Gesù. L'opposizione a Gesù costituisce "il" peccato: l'aveva
affermatolo stesso Gesù. "Il mondo sarà accusato di peccato, perché non
hanno avuto fede in me".
La legge rinvigorisce il peccato, lo
rafferma, lo rassoda. Le legge mostra che chi combatte Gesù è nel
giusto, compie un atto di giustizia. La legge degli uomini. Qui si
staglia la grande opposizione: c'è una giustizia secondo la Legge, e
c'è una giustizia secondo Gesù. Due giustizie contrapposte.
La
legge umana, cioè quella di Mosè nel caso di Paolo, molte volte (lo
sanno bene i radicaleggianti) è emanata dalla "durezza dei vostri
cuori", secondo le parole di Gesù.
Moltissime leggi umane sono
formulate sulla base delle esigenze perverse dell'uomo. E così queste
leggi si trasformano in un vigore di peccato, perfino le umane leggi
ecclesiastiche possono contenere il vigore del peccato, se sono imposte
per servire il potente di turno. Chi osserva tali leggi è a posto e
giusto in rapporto a queste leggi; ma è anche giusto in rapporto a
Gesù?
Essere giusto nella misura di Gesù: questo si sforzava
di essere Paolo, dopo che aveva smesso di essere giusto secondo la
legge.
Essere giusto secondo Gesù è anche un ritrovare le esatte misure di noi stessi, è diventare veramente e completamente uomini.
Fino a che non saremo completamente di Gesù, resteremo mezzi uomini, un
quarto di uomini, invischiati nella nostra costante piccineria.
Gesù libera quell'uomo, che è nascosto in noi fino dal concepimento e
che la nostra miopia e le nostre leggi tendono incatenato
GCM, 08.05.02
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