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Il gioco degli immaturi

Quando assistiamo al miserevole muoversi di alcuni politici, abbiamo la sensazione che vogliano giocare le proprie carte sulla testa di noi cittadini. Politica come gioco delle parti, non come responsabilità umana e sociale.
Nell’Antico Testamento, il profeta per indicare che Dio è scontento di ciò che commettono i politici, così si esprime:
“Io metterò loro capi ragazzi – monelli li domineranno. Il popolo userà violenza: l’uno contro l’altro, - individuo contro individuo; - il giovane tratterà con arroganza l’anziano, - lo spregevole, il nobile (Is 3, 16)”.

Castigo di Dio per un popolo, che si allontana da Lui, sono i politici vanagloriosi, immaturi, presuntuosi. Di questo tipo di politici, fino al presente non si è estinta la razza. La presunzione dei totalitarismi, sotto qualsiasi maschera si presentino, è castigo per un popolo, che trascura la morale, la carità, il retto vivere nella pace che sgorga dalla carità reciproca.

Quindi si possono anche giudicare i politici, che giocano sulla testa della gente. Ma questa gente, per la sua superficialità, si merita quella razza di politici. Il popolo che vuole avere tutto facile, senza faticare e cooperare per il bene e per l’ordine sociale, si guadagna politici irriverenti, che non pensano al bene, soprattutto, dei più deboli.
Forse è opportuno darsi da fare per ricostruire coscienze, più che per cambiare leggi o costituzioni.

19.08.19