HOME

Home > Societa' INSIEME > Articoli 2019 > Colore del peccato

Colore del peccato

Mi sembra di aver inteso. Dal politico è stato notato che, almeno in una città, il 54% dei reati sono perpetrati da stranieri. Non so se volendo liberarci dagli stranieri, si desidera che tutti i reati siano compiuti da cittadini DOC italiani. Che almeno i reati siano tutti di pretta origine italiana.

È questo un sano senso di italianità e di patria.

Il dubbio, ai meno intelligenti come me, che non so inalberarmi verso le altezze della politica, mi sorge dal fatto che, quando ho studiato etica filosofica e morale cristiana, non ho trovato la “species peccati” di esteri. Il peccato, e per connessione il reato, poteva assumere varie specifiche qualificanti. Per esempio, il furto era furto e poteva essere aggravato o specificato, se con scasso, se con rapina, se in associazione ad altri, ecc., ma non mi è mai capitato di sapere se era perpetrato da un italiano o da un cinese. Adesso finalmente supero la mia ignoranza per capire che il furto può essere perpetrato da mani bianche o nere o gialle. Finalmente è arrivato il furto nazionale o il furto estero.

La morale è semplice: il furto è azione criminosa. Per il cristiano, al dire di S. Paolo, tutto ciò che in qualche modo contrasta con il prossimo, è una lesione al “precetto dell’amore al prossimo”. Tra le cose che contrastano l’amore del prossimo è anche la non accettazione dello straniero, anche quella gridata con un rosario che pende dalla mano. Forse chi è ignorante non lo ricorda.

Preghiamo il Padre perché ci doni la vera sapienza. Quella che in Lui vede il Padre e in noi tutti vede i figli.

22.12.18