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Cristo in espansione

Dopo una certa età, tutti sono in grado di affermare (se ne sono interessati) che, nella loro vita, accadde un'intuizione di come ci si colloca nell'esistenza, e che da quel momento in poi quell'intuizione diventa il riferimento, il fulcro, la fonte, il senso del vivere.

Francesco d'Assisi, per un'intuizione, cambia la vita.

Paul Beauchamp intuisce che la lettura è il compimento della S. Scrittura, e attorno a questo fulcro imposta la propria ricerca.

Altre persone intuiscono che Dio è buono. E da quel momento si sentono diversi di fronte al vivere.


Esiste quindi un'"intuizione fondante", che travalica il ragionamento e la volontà, per imporsi come fonte esistenziale.

Questa intuizione fondante, per chi ha incontrato Gesù, costituisce la "conversione", ossia il convergere a Gesù, che non si identifica con il passaggio da una vita dissoluta o atea a una vita regolata o credente. Nel Vangelo leggiamo numerose conversioni di questa fattura.


La Samaritana che intuisce Gesù come profeta. Zaccheo che scopre Gesù salvatore dei poveri. Natanaele che di colpo vede in Gesù il Signore e Iddio … ecc …

Ma forse, in misura ancor più ampia, possiamo vedere in Gesù, l'intuizione dei secoli. La sua presenza scuote il mondo, e da allora in poi la terra è regolata secondo questa intuizione.


Gesù è la rivelazione definitiva, dalla quale non si ritorna indietro. Però anche dalla quale si deve procedere in avanti con un allargamento che nemmeno le dottrine ufficiali della Chiesa sanno prevedere (questo è il senso dei Concili e delle encicliche di aggiornamento).

Gesù è definitivo, ma non concluso. Chi crede in Gesù concluso è un fondamentalista, che pretenderebbe di impedire l'infinita crescita di Gesù fino alla parusia.


GCM 12.10.01