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EU 

C’è, nella quotidianità di ogni credente, un termine consueto, perché sono cardini del vivere di fede, le due realtà rivestite di questo termine: L’Eucarestia e il vangelo (EUcharestia, e EUanghellion).

EU è un avverbio che indica ciò che è retto, opportuno, acconcio, buono.

Quindi i due cardini dell’esistenza cristiana, sono cardini che provocano benessere e gioia.

Con Gesù sfocia, in noi e nel mondo, la gioia. Sono già gli angeli ad affermare la gioia cristiana, quando Gesù, nostro balsamo e nostra gioia, non era ancora in grado di parlare.

Più tardi donerà la “pace, non quella che il mondo dona”.

“Quando ritornerò, gioirà il vostro cuore!”.

Più che le esattezze, talvolta opprimenti, di un culto, Gesù mira al cuore nostro, per donare gioia (quella autentica, non travestita come molte cosiddette gioie “mondane”), per rinfrescare il nostro cammino, perché lui è mite e umile nell’insegnare e nell’accompagnare.

L’Eucarestia è fonte di ogni letizia; il Vangelo ci apre la strada della luce. Il cristiano è condannato a gioire.

Con noi e prima di noi, i santi, anche quelli dichiarati tali, l’hanno vissuta la gioia.

Francesco: il cantico delle creature.

Filippo Neri: canti.

Giuseppe da Copertino: le poesie.

Kolbe: la ricreazione con i giovani.

Lo stile del cristiano è il sorriso. Lo avevano appreso bene i focolarini di Chiara Lubich.

30.01.20