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Spirito nella preghiera  

 L’amore al Padre, nella Trinità, si compie grazie all’azione del loro Spirito. Lo Spirito usa esser definito, con le nostre parole poverissime, l’Amore tra il Padre e il Figlio. Un amore così potente da essere personalizzato. Nel mistero trinitario Gesù ci ha inserito, essendo lui per primo inserito.
Il desiderio nostro genuino è quello di essere di Gesù, anche nell’amare il Padre e nel compiere la sua volontà. Il nostro desiderio è quello di amare Dio: lo indica il nostro Gesù e lo desidera il nostro cuore. Ma in noi c’è la forza per amare Dio? Con i nostri genuini, e anche patetici sforzi, possiamo vivere e “sentire” l’amore per il Padre? Evidentemente il nostro amore al Padre non riuscirà mai a raggiungere la qualità infinita dell’amore del Padre verso di noi. E allora?
Ecco la presenza dello Spirito Santo, che in noi ama il Padre. L’unico amore al Padre adeguato al Padre è quello del Figlio nello Spirito. Ne consegue che solo lo Spirito può suscitare l’amore verso il Padre.
Vieni, Spirito Santo, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi il loro cuore con il tuo fuoco. La nostra speranza è riposta nello Spirito. Lui solo ci fa amare davvero il Padre.
Affidare allo spirito il nostro desiderio di amare Dio. Con lui non subiremo la frustrazione di non riuscire ad amare Dio. La frustrazione dell’aridità e della nostra ingratitudine per un amore non pienamente accolto. La frustrazione del non riuscire ad amare è un po’ il sottofondo della nostra incompletezza, della nostra creaturalità, che attende la pienezza del dopo, dell’eterno.
19.04.17