HOME

Home > Societa' RIPENSARE > Articoli 2007 > Il limite del potere

Il limite del potere

    C’è una idea che ha preso gli scienziati: possiamo fare tutto ciò che la tecnica permette. Dietro a questo principio si nasconde il mondo della perversione e dell’orrore.

   Per sfatare la stupida pretensione degli scienziati, basta tradurre quel principio in una azione pratica.

    Per esempio, io sto davanti a un gruppo di persone, alle quali dico: “Io posso uccidervi tutti”.

     Reazione: “Tu non lo puoi fare”.

    “Sì che lo posso fare: mi procuro un’arma e vi uccido: l’ammazzarvi sta nelle mie possibilità”.

     “Tu non lo puoi fare”.

    “Perché? ne ho la possibilità tecnica: è sufficiente l’uso di una pistola”.

     “Non puoi fare”.

     Nel verbo potere sta l’inganno. Infatti io non uccido quelle persone, non perché non “posso”, ma perché non “devo”. Il potere (di qualunque genere: politico, militare, scientifico) non mi autorizza a compiere ciò che non devo compiere.

     Esiste un’etica, che limita l’uso del potere. E’ ciò che troppi scienziati e troppi politici non ammettono. Potere e dovere non combaciano: il potere spesso si avvale della semplice fattualità tecnica, il dovere si riferisce all’uomo, in quanto capace di intelligenza e di spiritualità.

     Alla base del “dovere” etico, sta la concezione del valore dell’uomo, sia personale che sociale.

     E alla base del valore dell’uomo sta la presenza di Colui che, creando l’uomo, ha creato anche il suo valore. Anche Adamo “poteva” mangiare la mela, e lo fece! Purtroppo! 

            GCM 23.04.07