HOME

Home > Societa' MONDO > Articoli 2020 > Mescolamento di popoli

Mescolamento di popoli

Le nazioni erigono muri difensivi, per evitare l’invasione.
Quando al di qua dei muri la calca si farà prorompente, quei muri potranno reggere?
La storia non insegna. Noi studiamo le invasioni dei barbari. I romani avevano eretto barriere per contenerli fuori dei confini. C’è stato anche un tentativo di integrarli, ma, purtroppo, solo nell’esercito. Ma il senso atavico del dominio prevalse. Si immaginava di sconfiggere questi popoli freschi e “prolifici”. C’era il precedente di popoli indeboliti dall’immoralità, che era stato agevole prima dominarli e poi assimilarli: Greci, Egiziani, Cartaginesi…
Ma la calca prevalse, e passarono secoli prima che si avverasse l’amalgama. È utile osservare che i più restii ad integrarsi sono proprio quei popoli, che furono tenuti, allora, più ai confini.
Le invasioni avvengono là dove si crede ci sia più spazio. È andata bene negli Stati Uniti d’America. In parte anche con l’invasione dei Tatari.
Allora si risolve la situazione non creando barriere, ma spazi.
È vero che la terra non possiede spazi infiniti, però oggi le zone abitabili o potenzialmente abitabili sono molte. E poi i profughi lasciano uno spazio per coprirne un altro: a una nuova occupazione corrisponde un nuovo vuoto, da riempire quando le condizioni miglioreranno.
Porre dighe o muri non risolve il problema di chi abbisogna di vivere. Forse è più indicato insegnare come vivere bene e in pace, in condizioni nuove, alle quali tutti devono adattarsi.

12.09.16