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Persecutori

 Il mestiere del persecutore non è né facile né nobile.

La storia del cristianesimo, passato e attuale, recensisce persecutori a tutto spiano. Ci fu persino uno scrittore cristiano antico che si occupò di scrivere un’opera sulla “Morte dei persecutori”. Egli vide nelle tristi morti dei persecutori, una logica tragica conseguenza dei loro misfatti.

Purtroppo siamo abituati a tacciare da persecutori soltanto i carnefici dei martiri. Sappiamo che i persecutori dei credenti, perseguono lo scopo di far desistere il credente dalla propria fede. Diciamo: fargli perdere la fede in Dio e, per il cristianesimo, in Gesù.

Se tale è la persecuzione, allora lo stuolo dei persecutori si allarga a dismisura.

Persecutore è certamente colui che preme con la minaccia del patibolo, ma, in realtà i persecutori (coloro che decidono di impedire la fede in Dio e in Gesù) si annidano un po’ dovunque.
Persecuzioni in famiglia: genitori miscredenti che abituano i figli a disinteressarsi di Dio.

Persecuzioni nella Chiesa: quando sono imposte norme (norme, non verità!) che rendono odioso e difficile l’accostarsi a Dio.

Persecuzioni nella scuola perpetrate da insegnanti o da alunni: cancellazione di richiami alla fede, ostentazione di ateismo, canzonatura dei credenti, programmazioni ostili a Dio …

Persecuzioni attraverso stampa e spettacoli, che nascondendo pervicacemente il senso religioso della vita, ostentano immoralità, miscredenza … ossia gli scandali degli innocenti.

Persecuzioni in noi stessi, quando davanti alle difficoltà della fede, scegliamo di negarla, di dispensarci dalla fatica dell’approfondimento.

FCM 26.12.13