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Desiderio e amarezza  

Ci coglie sempre un rammarico, quando pensiamo agli Israeliti e ai Musulmani: “Perché non accettano Gesù, che è tanto buono?”. Noi che quotidianamente gustiamo la dolcezza di Gesù nell’Eucarestia, abbiamo il cuore splendente per il sapore di Gesù, e vorremmo che tutto il mondo godesse con noi.

Gesù è buono. Il Padre che ce l’ha donato, concorde con il Verbo e lo Spirito Santo, è buono. Lo Spirito che spalma di dolcezza il nostro cuore quando ci accostiamo a Gesù, è buono.
Nel bagno di bontà, donato dalla Trinità, vorremmo che il mondo fosse sempre tuffato, quel mondo che è stato creato per Cristo, non per adorarlo soltanto, ma per vivere dentro la sua luce di misericordia e di amore.

Noi abbiamo trovato e sperimentato la dolcezza eucaristica di Gesù, dolcezza che è il pegno della felicità possibile alle creature su questa terra. Come vorremmo che tutti giungessero a questa felicità. Tutti bramano questa felicità, ma purtroppo molti imboccano strade sbagliate per giungervi e non ci arrivano mai.

Amarezza per loro, perché non sanno quello che perdono.
Oggi è amarezza, ieri era polemica, perché nel raffronto con le religioni vigeva la competizione: noi soltanto siamo il popolo di Dio. Tra lo ieri e l’oggi si è infiltrata più solida l’opera dello Spirito Santo, che genera la misericordia. Oggi non guardiamo soltanto il dono totale (Cristo pienezza) che godiamo noi, ma anche ciò che manca loro per godere la stessa pienezza della vita, col passare della fedeltà ai testi scritti, all’incontro con Dio, persona in Gesù.

 05.09.15