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Cose e ambiente

S. Lorenzo, in Vicenza, è centro di cultura e di spiritualità. Quando fui preso dal concetto di spiritualità, perfino la musica in chiesa, che alcuni frati interpretano come mero concerto, io la trasformai in incontro musicale di spiritualità e di catechesi. Mi dispiace constatare che oggi la musica in chiesa sta di nuovo decadendo a concerto.

S. Lorenzo è un centro di spiritualità, ma è anche parte di un tessuto cittadino, dichiarato bene culturale con segnalazione dell’UNESCO. Quindi, mentre accresce nel suo interno il senso della spiritualità, deve scoprire, nel rapporto con l’esterno, che cosa significa essere inserito in una città  patrocinata dall’UNESCO.

Quale è la sua armonizzazione con il “tutto” vicentino, per sentirsi parte di una città tutelata dall’UNESCO?

Qui si inserisce il problema delle adiacenze, attornianti il complesso sacro e monumentale di S. Lorenzo: esse sono da considerare  certamente sotto l’aspetto urbanistico, ma anche sotto l’aspetto culturale, estetico e dinamico.

Si dà una dinamica interna del tempio. Però esiste anche una dinamica esterna al tempio. Per esempio, quale impronta estetica il tempio conferisce alla piazza antistante e alle vie laterali?

E’ corretto umiliare gli spazi circostanti il tempio con carriaggi in sosta, con bancarelle commerciali o con friggitorie, come s’è fatto e si sta facendo? Non è questo un soffocare l’arte, la cultura e la spiritualità?

E’ corretto umiliare la piazza con suppellettili goffe e insignificanti, o con fiotti d’acqua, privi di altro senso che quello di pesare sul bilancio pubblico? 

GCM 02.07.14