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Energia unitiva

IL Concilio Vaticano 2° richiama una realtà cristiana di sempre: la necessità di unirci tra noi, con gli uomini, con il cosmo, con Dio. Questa unione universale è attuabile, perché lo Spirito di Dio è Spirito di unità, Spirito Santo.

Dio, nella sua bontà creatrice, ha predisposto anche le basi create di quest’armonia universale, armonia che la scienza fisica svela sempre più.

E’ pacifico che il cosmo, e l’uomo in esso, è unito in una sola energia, che si differenzia divenendo anche materia, grazie alla presenza del bosone, o, come usa dire, della particella di Dio. Unica energia cosmica, che si trova ovunque, pur variando da energia pura alla diversificazione infinita grazie al bosone, passaggio dall’energia alla materia.

Qui sembra acconcio il ricordare che noi viviamo quotidianamente il reciproco del bosone: dalla materia (per esempio il cibo) all’energia vitale.

L’unione e l’unità del cosmo, grazie alla profonda energia predispongono e favoriscono l’unità del cristiano con ogni altra realtà, donando all’energia fisica fondamentale, la faccia spirituale. E’ possibile l’unità dei cuori e delle persone, perché già tutti siamo uniti nell’unica energia cosmica.

L’esaltazione di Gesù nell’unità con il Padre, cosi conclamata nel Vangelo di Giovanni, è l’apice di ogni unità. Inoltre la sua unità con gli uomini, dovuta alla presenza dello Spirito Santo e alla sua “azione” (azione, ossia energia), non è contro natura, o solo fantasia fumettistica, ma è un accompagnare l’energia primitiva, e un servirsi di essa per generare unione e amore.

Il peccato è un tentativo di sottrarci all’unità basilare. Tentativo mal riuscito, perché crea dissonanza, anche drammatica, ma non rompe l’unità fondamentale. Non per nulla siamo convinti che Dio ama anche colui che non lo ama.                                   

GCM 08.11.12