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Ingordigia e profezia

Le nostre chiese francescane non sono proprietà dei frati, ma degli offerenti o degli enti che locano, come avviene a Vicenza. Le offerte della gente, che ha contatto con i frati, sono donate per il mantenimento del culto (e per conseguenza delle persone addette al culto), o per l'attrezzatura delle chiese.

Le cose date alle chiese sono date alle chiese, affinché siano usate dai frati, ma non ai frati affinché le usino in chiesa. Ma la brama (in chi professa la povertà a voce alta) fa vedere male ai frati, che stimano proprietà loro, ciò che è donato alla chiesa. Auri sacra fames. Sacra, per il latino è esecrato. Per i frati può essere consacrata ai frati.

Si parla di una chiesa povera. Si legge in P. Kolbe che la povertà riguardava le persone, la “ricchezza” era per le opere rivolte al popolo. Kolbe aveva destinato alla sua tipografia (Il cavaliere dell'Immacolata) le ricchezze. Se queste eccedevano l'uso tipografico (sempre ultimi ritrovati tecnici) fluivano verso le missioni.

Nello scioglimento del convento di S. Lorenzo, prevale l'ingordigia o il bene della popolazione? Io dubito, ma non so giudicare. Il giudizio è di Dio, sebbene un'ovvia riflessione riguarda l'uomo.

Certamente noto una prevalenza sul “mio e ne faccio ciò che credo”: è patente nel modo di sventrare chiesa e convento di S. Lorenzo.

E qui – in questa follia distruttiva, sorretta da autorità (cieche?) - ecco la conferma rassicurante di Gesù, il quale afferma: vi cacceranno come hanno fatto ai profeti prima di voi. Riprendete l'attività da un'altra parte!”.

25.06.17