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Tornare indietro  1

Leggendo, durante la Messa, il libro dell’Esodo, mi scappò un sorriso. Il brano che mi suscitò il sorriso era un brano dell’Esodo (12,14). Dio aveva deciso di sterminare gli Ebrei, poi il testo recita: “Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo”. Un Dio che si pente e “torna indietro”.

Il sorriso mi venne, perché il giorno prima, il capo del governo inglese aveva affermato pomposamente: “Indietro non si torna!”. Godetti perché il mio caro Dio non è inglese, e non è capo di un governo.

Subito dopo mi ritornò in mente un altro “Indietro non si torna”. È stato ripetuto sovente da un superiore di un ordine francescano. E fui contento che Dio non è frate, né è superiore. Le mani e il cuore di Dio hanno una dimensione spesso contrari a quelli di un superiore legittimamente eletto.

Dio è Dio, e non è stato eletto neppure da un plebiscito di angeli, ed ha un cuore grande come l’Infinito della Trinità. Perciò possiamo sorridere su tutti gli “indietro non si torna”. Da piccolo, quando ero balilla, qualche cosa di simile l’avevo udito dal capo di allora, tant’è vero che aveva stabilito un nuovo svolgersi della storia, facendo contare gli anni dall’inizio del fascio, istaurando l’”Era fascista” (EF lo si vede ancora scolpito nelle acquasantiere della chiesa di S. Lorenzo a Vicenza).

Indietro non poterono tornare Mussolini, Stalin, Hitler: sono andati avanti, nonostante tutto il contrario, e uno di loro è finito suicida, l’altro impiccato a testa in giù. Veramente non erano tornati indietro, incapaci di ripensare e di ravvedersi. Se fossero stati capaci di tornare indietro, avrebbero gustato qualche anno in più di vita, producendo meno guasti.

02.04.17