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Lo sterminio della carità  

Chiesa: dominio o servizio? Cristiani: dominatori o servi? Noi, affermati o umiliati? Oppure affermati in Dio grazie all’umiliazione della croce?

Certamente quando la Chiesa, nella sua casta autoreferenziale, ha assunto le redini del potente, si è trovata lontana dalla bontà di Cristo, vedi crociate e Inquisizione, dove il castigo ha prevalso sul richiamo e sulla misericordia.

L’autorità (quelli che crescono: latino: auxano) è un crescere non potere oppressivo (come avviene), ma nella carità. Chi ha responsabilità di coordinamento o di ortodossia, prima di tutto deve crescere nella carità, ed abbandonare ogni pretesa di “essere fatto re”. Come troviamo nel Vangelo di Giovanni.

Non solo la casta è invitata all’aumento di carità, ma anche ogni cristiano, che abbia qualsiasi incombenza. S. Paolo ci avverte affinché tutto sia compiuto come membra di Cristo, attivati dallo stesso unico Spirito.

La tentazione di dominare è da sempre nella chiesa e si rinnova nella chiesa e in noi personalmente, quando crediamo di aver autorità sugli altri. Il senso del servizio deve essere riattivato ogni mattina. Già all’inizio della Chiesa (=raduno comunitario) S. Pietro avvertiva gli anziani di non mettersi a primeggiare o a dominare sugli eletti.

La tentazione è più forte nei superiori che nei sudditi. Ce n’accorgiamo dentro gli ordini religiosi, nei quali non è la carità che regge l’autorità, ma si può osservare, molto frequentemente, che è il potere che scioglie la carità. La situazione si peggiora, quando dicono che è invocato lo Spirito Santo (spirito di dolcezza) per annientare la carità con il comando.

17.03.17