HOME

Home > Percorso FRANCESCANI > Articoli 2017 > La buriana  

La buriana  

Dopo il “ferale” annuncio da parte dell’autorità dell’Ordine Francescano che il tempio di S. Lorenzo, sempre vivo nell’attività di sacramenti e di consigli, verrà privato della comunità dei frati, molto sconforto e dolore si è diffuso tra i religiosi e i cittadini, credenti e non credenti.

La sofferenza “sempre” rende cari al Padre e a Gesù. Dove vibra sofferenza, è assicurata la presenza di Gesù: “Quello che avete fatto a loro, l’avete fatto a me”.

Noi, che soffriamo, ci sentiamo più in comunanza con Dio, e preghiamo Dio per chi soffre e per chi fa soffrire.

Certamente ci sono state manchevolezze nel metodo e nel merito.

Il metodo: hanno lanciato all’improvviso una mannaia dolorosa. È molto strano il metodo alquanto deficitario in seno al francescanesimo. È mancato del tutto un dialogo con coloro che sarebbero stati colpiti all’improvviso. Mi sembra di leggere, nella nostra carne, il Salmo 63. Nessun confronto, nessun avvertimento, ma solo il fendente di una spada.

Il merito: perché annientare, dove si poteva soltanto dimensionare. La chiusura della comunità, poteva essere ripensata. Qualche frate di meno, questo poteva essere fatto. Chiudere per avere frati a disposizione su uno scacchiere astrattamente combinato, non ha senso. Eccetto un religioso, che ha un’età al di sotto dei 60 anni, gli altri hanno passato gli anni 70… e qualcuno molti di più. Qui a S. Lorenzo esercitavano con serenità il duplice compito della liturgia e delle confessioni. Non potranno essere lanciati in un lavoro di parrocchia. Sono destinati alla casa di riposo.

Preghiamo affinché Dio doni luce e pace.

01.10.16