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Espansione e fuga 2

Anche la comunità conventuale segue lo stesso destino di ogni gruppo. Se nel gruppo vige l’amore, la comunità si espande nell’amore e nel beneficare, se nel gruppo serpeggiano l’indifferenza, l’invidia, l’insopportazione, allora i membri fuggono verso attività esterne compensative, o verso varie fonti affettive.

Una comunità che si ama, espande l’amore al di fuori. E lo espande non solo attraverso i singoli componenti, ma anche come comunità.

S. Francesco era bisognoso di amare e di essere amato, perciò desiderava che la comunità fosse una famiglia, dove i frati si amano. Il legame di una comunità è la fratellanza. Francesco dice che il Signore gli dona non dei nuovi aderenti al suo ideale, bensì dei nuovi fratelli. Un valore condiviso da fratelli.

Le strutture e le dinamiche di una comunità francescana sono per l’amore! Solo l’amore rende capace la fraternità di esportare, nella Chiesa e nel mondo, la gioia dell’amore, ossia la letizia francescana.

Se un frate preferisce “accasarsi altrove” (nelle parrocchie, nei gruppi, nelle attività) dove desidera vivere la sua affettività, è un frate fuggitivo, un frate senza fraternità familiare. Egli agisce così, evidentemente, perché non trova amore “in casa”. E così proclama sua comunità non il convento, che lo accoglie e lo rifocilla, ma il gruppo degli estranei, dove si sente accolto e ... troppo spesso sfruttato.

Ci sono della comunità, così poco plasmate nell’amore, che ogni frate si rifugia, affettivamente, altrove.

GCM 28.06.13