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Mercato della chiacchiera


     . Francesco indica ai suoi frati di evitare le chiacchiere. Santo consiglio.

    Le chiacchiere possono essere le nostre, o quelle degli altri sul nostro conto. Le une e le altre turbano la pace, ossia offendono il dono di Dio, che è la serenità.

    Ho notato, anche tra i frati, che spesso si dà più credito a una chiacchiera, che ai fatti. Il frate che opera non è stimato a causa del suo operare, solitamente limpido e bene intenzionato. Invece egli è disistimato a causa delle chiacchiere, che si fanno su di lui.

    Mentre la verità, quella che scaturisce dal Vangelo e dalle opere, eleva lo spirito e Illumina, la chiacchiera deprime. Perciò la verità deve entrare nel nostro orecchio e posarsi nel nostro cuore, la chiacchiera deve entrare in un orecchio e disperdersi dall’altro.

    E’ attento e credulo alle chiacchiere, chi non ha una solidità interiore. Ho osservato che la persona, la quale vive in esteriorità (tappeti, trine, laccamenti, eccessiva igiene ecc) è la più propensa a informarsi con le chiacchiere e a basarsi su di esse, fino a giudicare negativamente le persone chiacchierate. E, Dio non voglia ma spesso è così, a prendere decisioni contro  i chiacchierati, qualora goda di una carica (superiore, capo, responsabile di settore, genitore ecc. ).

    S. Francesco esorta a non perdersi in chiacchiere, e, peggio, a non andare dietro alle chiacchiere. Perché ci sono persone che si accattivano un superiore, per poi vomitare nel suo orecchio le chiacchiere che accusano qualcuno, di cui loro vogliono vendicarsi!

    GCM 09.08.14