HOME

Home > Percorso FRANCESCANI > Articoli 2013 > Uomo cattolico e apostolico

Uomo cattolico e apostolico

Oggi mi si rivela più chiaro quel detto antico su Francesco d’Assisi: “ Vir catholicus, et totus apostolicus”. Apostolico, ossia aperto al mondo, grazie a quell’”Andate per il mondo e annunciate il Vangelo a ogni creatura!”. Ogni creatura: uomini e donne, ricchi e poveri, credenti e atei, frati e laici, preti e monaci, piante e animali, vita e morte...

Per Francesco il predicare agli uccelli o agli eretici, ai cattolici o ai musulmani, era una sola azione: ogni creatura, alla lettera, anche in ciò “sine glossa”, senza interpretazioni arzigogolate.

L’essere cattolici non è essere partigiani di una setta, ma spalancati a ogni creatura, a ogni amore. Nascere dalla Chiesa cattolica, non è nascere in una chiesa che si oppone (agli ortodossi, ai protestanti, agli Islamici...) ma nella Chiesa grembo di tutta l’umanità, di atei e di credenti, di cristiani e di non cristiani.

Come trovo bella la frase di un cattolico, domenicano, il Congar: “Parrocchia, mio vasto mondo!”

Lo Spirito, anche grazie al mio francescanesimo, mi sta portando lontano da quanto dovetti studiare nel primo anno di teologia, quando si studiò l’unica vera religione, in opposizione ad altre confessioni e ad altre religioni. La dottrina non era sbagliata, ma limitata: mancava d’entusiasmo, mentre cercava di istillare una sicurezza, grazie a uno spirito combattivo. Mancava l’entusiasmo, poiché in  primo piano non appariva l’amore.

Il Papa Francesco, pieno della stessa francescanità del Santo di Assisi, ha intuito bene. Povero e affettuoso. Spoglio e pieno d’amore. Francesco amante, non della povertà, ma dell’uomo e di Dio!

Il Natale, quello che Francesco ha iniziato a far diventare vivacità visiva e cordiale, riporti nello spirito cristiano la vera “cattolicità”, ossia ciò che la stessa parola dice: “la universalità”.

GCM 10.08.13