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M1 Meditazione e ambiente

Riflessione e meditazione, spesso si confondono, quasi fossero sinonimi. Però riflettere è un ripensare su oggetti conosciuti, mentre il meditare è un fermarsi a riconsiderare più attentamente verità, ancora passibili di progresso. Però in tutti e due si attua la creatività.

La meditazione si riferisce soprattutto nel settore della spiritualità e della religione. Perciò quando una persona si applica a una comprensione o a un vissuto più intensi nella spiritualità o nella religione entra in meditazione.

Però la meditazione non è un’azione assoluta, autoreferente, slegata dal contesto, spirituale e sociale, dentro il quale, necessariamente, è situato chi medita. Anzi, quando una persona medita, trascina nel proprio meditare l’atmosfera nella quale lei vive. La meditazione non è un’astrazione, un ablativo assoluto, ma un concreto operare umano in un certo ambiente.

Quando una persona per meditare si vuol staccare dall’ambiente in cui conduce la propria esistenza, necessariamente o crea un proprio ambiente o adotta un ambiante creato da altri.

Anche la geografia crea un ambiente, e, con la geografia, le culture e le religioni. - Ecco allora prospettarsi almeno tre possibilità: meditare secondo il proprio ambiente, adottare un ambiente già attivo in altre regioni, creare un proprio ambiente interiore, che comunque sarà sempre influito o dall’ambiente nativo, o da un ambiente adottato o da elementi di entrambi gli ambienti.

Una meditazione esterna, che viene esercitata in un nuovo ambiente, per essere efficace nella vita delle persone, deve sempre, anche senza accorgersene, ambientarsi nella nuova situazione. 

GCM 14.12.11