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Molti se ne andarono

In questo periodo, nel quale l’Eucarestia sembra perdere presa su molti cristiani, viene più chiara la parola di Gesù, espressa nella sinagoga di Cafarnao, come è riportato nel Vangelo di Giovanni.

Gesù parla a lungo della necessità di mangiare la sua carne e di bere il suo sangue. Questo pasto particolare mette l’uomo non soltanto in relazione con lui, ma attraverso lui con il Padre. Contatti vitali, senza dei quali l’unico contatto con il Dio della vita svanisce nel nostro vivere. Sempre dal Vivente è alimentata ogni vita.

Gesù però ci apre a una partecipazione totale di vita con lui e con il Padre, partecipazione nell’intimità con Dio, per sorbire in continuazione il senso della beatitudine sublime.
Or bene, davanti a una prospettiva nuova e indicibile, che cosa avviene? La reazione (comprensibile, ma anche infelice): “Questo tuo parlare è sclerotico”: duro.

E poi ecco la pessima notizia: “Da quel punto molti discepoli si ritirarono da lui”: siamo ai giorni nostri, quando perfino le persone responsabili tra i cattolici, dissuadono dall’accostarsi all’Eucarestia. Sembra incombere più la manifestazione rituale attorno a un personaggio (per esempio: un prelato), che non l’intimo e frequente incontro con Gesù Eucarestia.

Nel discorso alla sinagoga di Cafarnao, Gesù in diversi modi aveva invitato a mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Ha anche espresso la superiorità del suo cibo, su quello mangiato dagli Ebrei nel deserto, ma la reazione della gente (di allora soltanto?) fu negativa.

09.04.18