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Gesù sempre nuovo

Torah e Logos. Il Logos divenne carne.

Perciò sono opposti un codice e una persona. La legge, ossia la Torah, offre una rassicurazione, sebbene impegnativa, ma apprensibile anche per la sua staticità, che non è sfuggente. Come la Torah così il Corano, e così ogni statuto di una nazione. La persona è mobile, non sa dove posare il apo. Chi le aderisce, poi è spinto a muoversi e a camminare con essa, per non perdere il riferimento. Perfino quella che si dice “la legge di Cristo” deve abbandonare ogni fissità, se deve diventare legge per sempre, legge in un mondo da Dio creato mobile, in evoluzione fino a “quel” giorno.

Evidentemente il pauroso preferisce la fissità, mentre la persona che ama il progresso, cerca chi cammina.

Qualche cosa di analogo può accadere nella Chiesa, dove spesso il Diritto Canonico tenta di prevalere sull’Eucarestia, che è “viatico”, cibo per chi cammina.

La costituzione degli stati per rispondere a nuove esigenze deve riformarsi. Cristo è ieri, oggi, e sempre. Papa Giovanni indicava l’”aggiornamento” della istituzione Chiesa, ma non poteva aggiornare l’Eucarestia, soltanto alcune norme che accompagnavano l’Eucarestia.

Mentre gli Israeliti si abbarbicavano alla Legge, Gesù chiedeva fede nella sua Persona, perché in essa c’era Dio, il Padre, il quale essendo eterno è sempre. Gesù, tra di noi, chiesa sorretta dal Vangelo e dall’Eucarestia, si insempra della nostra fede di ogni giorno, per vivere il Natale sempre come nuovo, come il vero ultimo cri.

06.10.18