Gesù, la verità
Dialogo o lezione? Gesù è Parola: professore o fratello? Uno solo è il Padre, voi siete tutti fratelli. Eppure Gesù fu maestro: cattedratico o conversante? Verità chiusa in sé, o verità aperta all’uomo, a ogni uomo? Insegnamento o dialogo? Oppure insegnamento nel dialogo? Insegnante che impara insegnando, perché imparò dalla sua esperienza? Da verità eterna, di cui era imbevuto, a viandante che parla e lascia parlare: che cosa dice la gente di me?
Gesù, che conversò con noi (Eb.), nella conversazione si propose, e poi conversava con i suoi per “chiarire le idee”.
Lui, pur essendo Verbo, usò parole umane per parlare con gli uomini, tanto umane da “annientare se stesso” (Paolo). Egli rinunciò a esprimere la divinità, ma non rinunciò alla verità. Una verità spesso in pantofole, casalinga, ma non tradita o rinnegata. Lui, quindi, resta sempre anche il modello della “evangelizzazione” della Chiesa.
L’aggiornarsi della Chiesa (Giovanni XXIII) è nel dialogo, nel confronto, non nel tradimento di quella verità, che è Gesù.
Gesù è la verità e la misericordia di Dio. Incontrare lui, è meglio che accettare la sua “dottrina”, trasformatasi col tempo in teologia e in intellettualismo. Una lenta trasformazione necessaria per non perdere il tesoro dell’umanità, è convertirci dalla “dottrina” di Gesù (più o meno manipolata) alla persona di Gesù. Quello che noi diciamo il dogma del cristianesimo deve essere superato e inglobato nella persona di Gesù. La dottrina, durante la storia del cristianesimo, è stata variata e, perfino, manipolata. Invece la persona di Gesù è unica: Cristo ieri, oggi, e nei secoli, si diceva già agli albori del cristianesimo.
Nella sua persona la “dottrina” si ravviva e prende il vero senso.
31.03.16 v
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