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Il potere 

Perché noi siamo sicuri con Gesù, nostro fratello? Perché lui ha tutto nelle sue mani.
Egli afferma: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”. Di fatto, nella chiesa orientale, è frequente la raffigurazione di Gesù “pantocrator”, ciò che il latino pedissequamente traduce con “cunctipotens”, e l’italiano si esprime con un “onnipotente”.
Però il greco, usato nella frase surricordata, usa il vocabolo “exousia”, che è pregno di significati. La riduzione a “potere” è legittima, ma già il latino l’aveva reso con “potestas”. Il potere può esser anche affidato a un sottomesso, invece la potestà indica superiorità.
Tale superiorità è corredata da libertà di decidere, facoltà di operare, capacità della persona, potere e autorità. Gesù si presenta ai suoi discepoli, che lo vedono e lo adorano già Risorto, dotato di tutte le prerogative divine.
Questa sua nuova situazione non è soltanto in vista di un suo personale potere, ma anche in funzione di aiuto alla sua “chiesa”. A questa conferisce il potere più divino (gli scribi dicono: Dio solo può perdonare i peccati!), appunto quello di rimettere i peccati. Far piazza pulita di ogni male, compreso il male più mortale, il peccato.
Questo potere, questa exusia, di Gesù rende felici e sicuri i suoi, quelli che si affidano alla sua persona. Se poi consideriamo che la sua “exusia” l’ha consegnata alla sua chiesa, noi ci troviamo dolcemente rassicurati riguardo alla nostra salvezza.
Il potere di Gesù non è confinato in lui, quasi per gelosia, ma il Padre l’ha conferito a Gesù uomo, perché noi uomini lo godessimo nella fede e nella speranza. Noi, i suoi, i salvati!
24.02.14